

I viaggi di PAOLO RUMIZ - atto secondo
Tre mercoledì di aprile con tre nuovi imperdibili film girati da Alessandro Scillitani e raccontati in prima persona da Paolo Rumiz che riescono a farci viaggiare in luoghi sconosciuti e a ragionare su tematiche sempre importanti e curiose.
E per ogni film, ospiti speciali!!!
Mercoledì 3 - Mercoledì 10 - Mercoledì 17 Aprile
ore 21:15
Rassegna a cura di Elisa Brivio
in collaborazione con Cinema Cappuccini
con la partecipazione di
Associazione Nazionale Comunu Virtuosi
Associazione Cittadini Sostenibili di Genova

Mercoledì 3 Aprile | SOGNI COMUNI
Intervengono il coordinatore nazionale dell'Associazione Comuni Virtuosi Marco Boschini e un rappresentante di Cittadini Sostenibili di Genova
Regia: Alessandro Scillitani
Durata: 93'
Genere: Documentario
Luogo e anno: Italia | 2018
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Un’Italia semi-nascosta, quasi dimenticata, mal sopportata. L’Italia dei piccoli borghi e degli Appennini, l’Italia delle storie “normali” di piccole comunità che provano a contrastare un declino apparentemente già scritto mettendo in campo (avendo pochi mezzi) risorse imprevedibili e per certi versi sorprendenti: fantasia, coraggio, concretezza, visione. Ed è proprio la visione di un futuro diverso ciò che emerge più nitidamente legando questi racconti tra loro frastagliati. Cittadini attivi e reattivi capaci di spendersi per gli altri nella consapevolezza che è proprio da questo atteggiamento che può rinascere un’idea di comunità altrimenti sterile.“Sogni Comuni. Viaggio nelle amministrazioni virtuose” è uno spaccato di un modo di fare politica e di essere cittadini che può rappresentare un modello per molti, se non per tutti.

Mercoledì 10 Aprile | IL CANTO DEL RITORNO
Interviene Elisa Brivio, in cammino con Rumiz da Amatrice a Visso nel marzo 2017
alle ore 20.30 presentazione del libro IL CAMMINO DELLE TERRE MUTATE con l'autore Enrico Sgarella
Regia: Alessandro Scillitani
Durata: 50'
Genere: Documentario
Luogo e anno: Italia | 2017
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Un viaggio a piedi, a passo lento, partendo da Amatrice e passando per Accumoli, Arquata del Tronto, Castelluccio, Norcia, fino a Visso. La dea degli Abissi tuona ovunque nella nostra penisola, come un drago addormentato che talvolta muove la propria coda incurante delle nostre anime. Eppure c'è chi resiste. Al di là delle costruzioni e ricostruzioni sbagliate, degli errori dell'uomo, della rabbia per l'assenza dei soccorsi e delle polemiche, l'intenzione del documentario è di soffermarsi sulle storie di resistenza, i racconti virtuosi.

Mercoledì 17 Aprile | LE DIMORE DEL VENTO
Interviene Jeff Quiligotti, storico e ricercatore
Regia: Alessandro Scillitani
Durata: 56'
Genere: Documentario
Luogo e anno: Italia | 2011
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Tratto dai racconti di viaggio "Le case degli spiriti" pubblicati su la Repubblica nel 2011 questo documentario è un viaggio nella memoria ormai dimenticata (insieme a tante, troppe altre) dei luoghi d'Italia Edifici abbandonati, spazi solo apparentemente morti che in loco rappresentano ancora, per alcuni, occasioni di percorsi che riportino alle radici di convivenze sociali e talvolta di Storia con la S maiuscola. Tra fabbriche dismesse, antiche fortezze e stazioni ferroviarie nate per pura esibizione di prestigio l'ultimo viaggio dei tanti finora ancorati alla parola di Paolo Rumiz si apre allo sguardo. Lo fa grazie alla collaborazione con Alessandro Scillitani la cui telecamera si è già rivolta in passato a spazi privati in disuso con il documentario Case abbandonate. L'uscita direttamente in dvd consente di integrare l'opera con materiali che danno conto dell'operazione. Un viaggio di oltre due mesi dal Mediterraneo alle Alpi Svizzere diviene così un documentario di 56 minuti ma anche numerosi contenuti extra e la riproposizione dei testi pubblicati su la Repubblica nel mese di agosto 2011. Si tratta di uno dei primi esempi in Italia di cross platform. Cioè di uscita in home video nelle edicole ma anche di approfondimenti sul web in concomitanza con la pubblicazione degli articoli. La regia di Scillitani offre all'indagine del giornalista uno sguardo acuto nell'individuare ciò che va sottratto all'oblio non per offrirlo alla cecità di un turismo massificato, quanto piuttosto alla valutazione di chi sa quanto in quelle pietre e in quelle travi si sia fatta materia la vita di uomini che lì hanno costruito e vissuto. Per non arrendersi al vuoto che avanza.